Immagina di vivere di rendita, senza più dover lavorare, con un patrimonio che ogni anno genera abbastanza rendimenti per coprire tutte le tue spese. Una vita serena, senza consumare il capitale, anzi, lasciandolo intatto per decenni.
Questa è l’essenza del movimento FIRE (Financial Independence, Retire Early): costruire un patrimonio sufficiente a garantirti libertà finanziaria molto prima dell’età pensionabile tradizionale (ti ricordi? Ne avevamo parlato qui).
Negli ultimi anni, la “regola del 4%” è stata il punto di riferimento per chi sogna il FIRE. Ma oggi molti si chiedono: è ancora valida? Oppure è tempo di aggiornarla?
La regola del 4%: da dove nasce
La regola del 4% fu formulata da William Bengen nel 1994. L’idea era semplice: se ogni anno prelevi dal tuo patrimonio il 4% del valore iniziale, le probabilità che i tuoi soldi durino almeno 30 anni sono molto alte.
Nella sua analisi si è basato su uno scenario di investimento “classico”: un portafoglio bilanciato 50% azioni americane e 50% obbligazioni governative USA.
Morningstar 2025: il 3,7% è il nuovo 4%
Secondo l’ultimo studio di Morningstar (2025), la percentuale da prelevare in sicurezza oggi non è più il 4%, ma il 3,7%.
Tradotto: se ti attieni ancora al 4%, rischi di consumare troppo in fretta il tuo capitale e restare senza soldi prima del previsto.
Ma c’è un colpo di scena: il 5% è possibile
La vera sorpresa è arrivata dallo stesso William Bengen, che nel suo ultimo libro ha rivisto completamente i suoi calcoli originali.
Aggiornando l’asset allocation e introducendo nuove classi di investimento (come small cap, mid cap, azioni internazionali e titoli di Stato a breve termine), il tasso di prelievo “sicuro” arriva fino al 4,7%.
E non è finita: secondo Nick Maggiulli, si può arrivare addirittura al 5%, a due condizioni:
- Che i dati e i modelli di Bengen siano corretti (e lui è convinto che lo siano).
- Che tu sia disposto a ridurre temporaneamente le spese nei momenti di crisi di mercato.
Perché dal 4% al 5% cambia tutto
Un solo punto percentuale può sembrare poca cosa, ma in realtà stravolge completamente la pianificazione FIRE.
- Con il 4%, serve accumulare 25 volte le spese annuali.
- Con il 5%, ne bastano 20 volte.
Esempio pratico:
- Con spese da 40.000 € annui, con la regola del 4% servono 1.000.000 €.
- Con la regola del 5%, bastano 800.000 €.
- Un risparmio di 200.000 € nel tuo obiettivo finale!
Oppure, se accumuli comunque 1 milione, puoi permetterti 50.000 € annui invece di 40.000. Diecimila euro in più all’anno per viaggi, ristoranti o passioni personali.
FIRE: prudenza o aggressività?
A questo punto la domanda diventa personale: meglio sfruttare la nuova regola del 5% e “spremere” il capitale, oppure adottare un approccio più prudente?
La verità è che non esiste una risposta giusta per tutti. Dipende dal tuo carattere, dalla tua tolleranza al rischio e dai tuoi obiettivi di vita.
Io, ad esempio, preferisco seguire un piano più conservativo: baso i miei calcoli su un safe withdrawal rate del 3%. Forse è troppo prudente, ma mi dà serenità. Voglio la certezza che il mio capitale non finisca prima di me… e magari lasciare qualcosa a chi verrà dopo.
Conclusione: il tuo FIRE, la tua scelta
Che sia il 3%, 4% o 5%, la regola conta meno del principio: costruire un piano solido, adatto al tuo stile di vita.
C’è chi preferisce la vita in crociera con il 5% e chi, come me, sceglie un approccio più tranquillo, meno champagne ma più sonni sereni.
La domanda vera è: da che parte stai tu?
Scrivilo nei commenti qui sotto, sono curioso di sapere quale filosofia prevale tra chi sogna il FIRE in Italia 😉.
Puoi “vedere” questo articolo nel mio ultimo video pubblicato su YouTube. Buona visione!