I 4 PILASTRI di PAOLO COLETTI - Educazione Finanziaria per TUTTI!I 4 PILASTRI di PAOLO COLETTI - Educazione Finanziaria per TUTTI!

Ti piacerebbe vero un bel corso di educazione finanziaria di base base? Ma esiste già! È il corso “Educati e Finanziati” dell’unico e inimitabile professor Coletti: una playlist con 20 video che chiunque voglia capirne un po’ di più su finanza e investimenti dovrebbe vedere. 

Naturalmente, a meno che non abbiamo passato gli ultimi 2 anni su Marte, conoscerete benissimo Paolo Coletti e lo avrete anche già visto su queste pagine in un paio di occasioni.

Siccome qualcuno potrebbe farsi scoraggiare (sbagliando! 😉) dalla lunghezza dei video del Prof. ho pensato che potrebbe essere utile fare dei mega riassuntoni di massimo 10 minuti, dei principali episodi di Educati e Finanziati, partendo dalla strategia dei 4 pilastri. 

Insomma, la base fondamentale del corso base base. 

Cosa sono i 4 pilastri? In pratica è il modo in cui devi suddividere il tuo patrimonio, per poterti permettere di investire. Perche’ banalmente, se ho da parte 10 mila Euro, non posso investirli tutti, altrimenti non avrò più nulla in tasca ad esempio per andare a fare la spesa o pagare le bollette, sei d’accordo? 

Il primo pilastro

Quindi, iniziamo con il primo pilastro, che è la liquidità, cioè i soldi necessari per poter gestire le spese quotidiane.  

Questi soldi possono stare su un qualsiasi conto corrente a cui normalmente è associato un Bancomat o un’altra carta di debito per i pagamenti elettronici. 

Quanti soldi devo tenere sul conto corrente? L’importo in valore assoluto sarà molto variabile a seconda delle tue esigenze familiari (se vivi da solo oppure con moglie, suoceri e 4 figli ovviamente fa differenza). Possiamo dire che per stare tranquillo dovresti avere sul conto corrente una cifra pari a 2 volte la media delle 2 spese mensili. 

E se non sai quanto spendi ogni mese? Lo sapevi che puoi tenere sotto controllo le tue finanze in solo 10 secondi? Non devi far altro che andare a recuperare quest’altro video!

Il secondo pilastro

Il secondo pilastro invece è il fondo di emergenza e, come dice il nome, serve a “toglierti le castagne dal fuoco” quando sei costretto ad affrontare delle spese imprevedibili.  

Puoi fare tutti gli scongiuri del mondo ma prima o poi capitano a tutti: può essere che si rompa la caldaia o che l’assemblea condominiale deliberi dei lavori straordinari per il rifacimento del tetto e di punto in bianco ti trovi costretto a sborsare diverse migliaia di euro.  

Ecco il fondo d’emergenza serve a farti dormire tranquillo la notte perché, anche se capiterà un imprevisto, tu avrai già da parte i soldi per affrontarlo.   

Ci possono essere diversi strumenti per gestire il fondo d’emergenza ma secondo me la soluzione più semplice, ed anche la migliore, è un conto deposito svincolabile, grazie al quale potrai attingere ai tuoi soldi immediatamente in caso di bisogno.

Se invece, fortunatamente, quei soldi non ti serviranno, allora avrai guadagnato un piccolo interesse che servirà a proteggere i tuoi soldi dall’inflazione. 

Ho visto online mille discussioni su quale sia il conto deposito migliore per guadagnare lo 0,1% in più ed onestamente le trovo molto poco rilevanti; ovviamente guadagnare di più è meglio che guadagnare di meno (ma va? 😊) ma ci sono due considerazioni:

  1. La prima è che le condizioni offerte dalle banche cambiano continuamente, quindi quello che ti garantisce la remunerazione + alta oggi, non è detto che lo faccia anche tra 6 mesi. E non mi pare un grande uso del nostro tempo continuare a cambiare conto deposito appena c’è una nuovo promo!
  2. Ma soprattutto il fondo d’emergenza non è quella parte del mio patrimonio da cui cerco un rendimento elevato. L’obiettivo primario dovrebbe essere la sicurezza, la stabilità, la garanzia che i miei soldi saranno subito disponibili, qualora ne dovessi avere bisogno. 

Quanti soldi devo mettere nel fondo di emergenza? Anche in questo caso la risposta è molto variabile. Siete una coppia giovane, entrambi lavoratori e vivete in affitto? 3-4 volte le vostre spese mensili potrebbero essere sufficienti.

Viceversa, se vivi in una casa di proprietà con coniuge e figli ed il tuo è l’unico reddito della famiglia, allora potrebbe essere più saggio avere un cuscinetto più ampio ed arrivare magari a coprire a 10-12 volte le tue spese mensili.  

Spendi del tempo per valutare quali potrebbero essere le tue spese di emergenza e tara il fondo di emergenza di conseguenza, aumentando o diminuendo il numero di mensilità da includere. 

Il terzo pilastro

Il terzo pilastro serve a gestire le spese previste o prevedibili nel medio periodo, cioè entro i prossimi 5-10 anni.

Ma quali sono le spese previste o prevedibili? Ipotizziamo che tu abbia un’auto di 12 anni e 250.000 km percorsi. È ragionevole pensare che nel corso dei prossimi 2-3 anni al massimo la vorrai cambiare.

Oppure abiti in affitto o a casa dei tuoi ma stai pensando di comprare casa tutta tua tra 5 anni?

Ecco tutte queste spese, che puoi ragionevolmente pianificare nel corso del prossimo decennio, ricadono nel terzo pilastro. 

La soluzione ideale per queste spese previste sono le obbligazioni governative con scadenze brevi o medie, a seconda di quando è prevista la spesa.  

Un’obbligazione governativa è un prestito che facciamo ad uno stato, ottenendo in cambio un interesse, tramite delle cedole che riceviamo normalmente ogni 6 mesi. Il vantaggio delle obbligazioni governative rispetto a quelle aziendali è dato dalla tassazione. Le cedole che riceviamo infatti sono tassate al 12,5% invece che al 26%

In pratica lo stato ci sconta di oltre la metà le tasse da pagare (spoiler: non lo fa perché è buono). 

Riprendendo l’esempio precedente dell’auto, ipotizziamo di dover cambiare la macchina tra 3 anni e di destinare ad essa un budget di 25 mila Euro. In questo caso potrei allora decidere di comprare 25 mila Euro di titoli di stato italiani (i famosi BTP) con scadenza entro i 3 anni.

Questi titoli ad rendono circa il 2% netto annuo, cioè circa 500 Euro l’anno (che riceverò in cedole da circa 250 Euro ogni 6 mesi).  

Alla fine dei 3 anni, quando scadrà l’obbligazione avrò indietro i 25 mila Euro che avevo prestato allo Repubblica Italiana, più un totale di circa 1.500 euro di interessi che avrò nel frattempo ricevuto durante tutta la durata del prestito. 

Attenzione: per acquistare delle obbligazioni serve un conto titoli, non basta il conto corrente. Per aprire un conto titoli posso rivolgermi alla mia banca (se offre questa opzione) oppure potrò usare uno dei tanti broker disponibili online (qui trovi 5 suggerimenti da parte di Finanza Famigliare). 

Il quarto pilastro

Se e solo se, sono avanzati degli altri soldi, allora possiamo parlare anche del quarto pilastro che riguarda gli investimenti per il lungo periodo, che tipicamente equivale a dire l’investimento azionario.  

Cosa significa lungo periodo? Vuol dire che questi soldi non ti devono servire, e devono rimanere investiti, per un periodo minimo di 10 anni. Su questo il prof. Coletti non ammette deroghe!

E perché questa soglia? Innanzitutto perché le esigenze e a breve-medio termine le abbiamo già indirizzate con i primi 3 pilastri.  

In secondo luogo, perché nel breve periodo un investimento azionario è fortemente volatile ed il rischio di vedere il proprio portafoglio svalutarsi anche del 50% è tutt’altro che limitato.

Storicamente invece gli investimenti azionari globali hanno dimostrato (salvo rarissime eccezioni) di non essere quasi mai in negativo su un orizzonte temporale superiore ai 10 anni.

Quindi includiamo nel quarto pilastro solo e soltanto cioè che non ci serve nel breve periodo e manteniamo il sangue freddo nel caso di turbolenze (anche forti) di breve periodo, evitando di disinvestire dopo poco tempo, soprattutto se significherebbe svendere le quote in perdita. 

Quando si investe in azioni si può comprare una quota di una singola società come Eni o Apple oppure, ed è il metodo più intelligente per dei piccoli investitori come noi che non hanno né il tempo né le competenze necessarie per scegliere l’azione che performerà meglio delle altre, è possibile scegliere dei fondi che includono al loro interno centinaia o anche migliaia di aziende.

Questi fondi si chiamano ETF e li vedremo meglio in un articolo e video successivo. 

Per ora ti basti sapere che grazie ad un ETF posso investire su tutta la borsa di Milano o su tutti gli Stati Uniti, anziché su una singola azienda.

Questo mi permette di ridurre fortemente il rischio del mio investimento grazie alla diversificazione; il tutto ad un costo estremamente basso.  

Conclusioni

Ricapitolando, ecco quali sono i 4 pilastri dell’investitore educato e finanziato, secondo i dettami del Prof. Coletti: 

  • Il 1° Pilastro è la liquidità che teniamo da parte per le spese quotidiane e la teniamo sul conto corrente
  • Il 2° Pilastro è il fondo d’emergenza, che ci serve per gestire gli imprevisti e lo teniamo su un conto deposito svincolabile
  • Il 3° Pilastro è formato dalle obbligazioni governative che useremo per le spese prevedibili dei prossimi 10 anni. 
  • Il 4° Pilastro, infine, e’ formato dagli investimenti azionari per il lungo periodo 

Se sei arrivato fino in fondo ti meriti i miei complimenti: vuol dire che hai voglia di approfondire! In questo caso quindi il miglior consiglio che possa darti è di andarti a vedere tutta la playlist originale di Educati e Finanziati del professor Paolo Coletti. 

Condividi questo articolo, ed il video che trovi qui di seguito, video con tutti quelli che hanno bisogno di un po’ di Educazione Finanziaria e fammi sapere se ci sono altri episodi di Educati e Finanziati dei quali vorresti vedere riassunti! 


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