Durante la dura e travagliata vita di un investitore può capitare di incappare una perdita, ovvero può capitare di vendere un asset finanziario ad un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto. In questo caso si dira che avremo generate delle minusvalenze, cioè una diminuzione del valore del nostro investimento.
Certo, avere una minusvalenza non è piacevole, in fondo significa che le “perdite virtuali” del nostro portafoglio si sono infine materializzate ed a tutti gli effetti abbiamo perso dei soldi.
Fortunatamente però c’è anche un aspetto positivo: in Italia, infatti, è possibile utilizzare queste minusvalenze per ridurre le tasse che dovremo pagare sulla situazione opposta, cioè quando venderemo i nostri investimenti in guadagno e dovremo pagare il 26% sul “capital gain” (cioè la differenza positiva tra il prezzo di vendita e quello di acquisto).
Ma ovviamente, se abiti e paghi le tasse in Italia, non ti potrai aspettare che tutto funzioni in maniera semplice e che le minusvalenze semplicemente compensino le plusvalenze! Eh no, bisogna infatti distinguere tra redditi da capitale e redditi diversi.
Non ti faccio l’elenco di quale strumento possa compensare quale reddito in primo luogo perché non lo so 😊 ma soprattutto perché ha fatto davvero un ottimo video (come sempre d’altronde) il mio amico Ben di Finanza Famigliare!
La cosa migliore che possa fare quindi è lasciarti direttamente il suo video ed augurarti una buona visione.